“Un gatto in una gabbia diventa un leone.” (Proverbio indiano)
Marigliano-Estate 2020: indifferenza, arroganza e ipocrisia bloccano un sogno di libertà.
Delude l’indifferenza; irrita l’arroganza; disgusta l’ipocrisia.
Delude l’indifferenza delle istituzioni (sindaco, assessori, eletti e nominati) che per anni hanno ignorato, ostacolato e mai preso seriamente in considerazione il recupero di quell’area in cui sono state innumerevoli le iniziative, promosse dal collettivo utopiA, che di fatto hanno riqualificato e restituito alla città lo spazio.
Delude l’indifferenza delle persone che in questi anni non si sono fatte coinvolgere dal progetto di riqualificazione dello spazio, un progetto che potesse andare oltre le scadenze elettorali e le promesse per pochi; un progetto che potesse restituire il senso di collettività, di bene comune, di responsabilità e di gestione partecipata del territorio; un progetto ambizioso, già realizzato in altre città, a Marigliano ingabbiato dai personalismi, politici e sociali.
Irrita l’arroganza.
StaZIONe UtOpiA per anni è stato un luogo di incontro per artisti, pensatori e sognatori che hanno contribuito alla sua trasformazione da immondezzaio abbandonato a oasi di libertà; un fiore colorato nel deserto che avanza. Ma c’è chi lo calpesta.
Irrita l’arroganza delle istituzioni, cieche e sorde, che, rispondendo a chissà quali interessi, hanno benpensato di costruirci una caserma in contrasto alla proposta di arte, cultura e bellezza. Queste sono le loro politiche sociali. Che pena!
Disgusta l’ipocrisia.
In questi anni, StaZIONe UtOpiA si è riempita di opere d’arte. Mani, colori e tecniche sempre diverse hanno dato forma e contenuto all’idea di libertà promossa in quel luogo. Il murale di Walter Molli “Intruders – City Hunter” ne è un esempio tangibile e ha incarnato perfettamente quell’idea.
Intanto oggi c’è chi, a caccia di voti, ipocritamente si affanna e promette di preservare quel murale ma noi non dimenticheremo mai le parole del sindaco Carpino: “Potete fare tutti i murales che volete tanto poi li cancelliamo!”.
Disgusta l’ipocrisia. Perché se si preserva il murale per amore dell’arte, allora vanno preservate tutte le opere d’arte che ci sono in quel posto, se invece lo si fa perché Walter non c’è più allora questa si che è vera ipocrisia (delle istituzioni e delle persone che prima non si erano mai accorte di quell’opera d’arte).
Walter era entusiasta del progetto StaZIONe UtOpiA/spazio sociale, lo ha sostenuto a pieno e da subito ed ecco perché, dopo lo sfregio fascista al suo primo gatto, era tornato per dipingere da capo (consapevole che la street art non dura nel tempo) quello che oggi è il simbolo di StaZIONe UtOpiA e che non potrà mai essere tale per una caserma pronta
ad accogliere armi e divise della guardia forestale.
Con questi atteggiamenti, non si ingabbia un posto o un gruppo di persone; si ingabbia un progetto, un’idea, un’opportunità che la città di Marigliano sta perdendo…a bocca chiusa!
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collettivo utopiA – estate 2020