Autoprodurre per sganciarsi dal sistema che ci vuole dipendenti.                                                       Per la creazione di relazioni sociali libertarie ed egualitarie.

SGANCIAMENTO

L’uso politico di questo termine è merito dell’economista Samir Amir, teorico della necessità, per i paesi impoveriti, di scuotersi dal giogo delle ex potenze coloniali e dei poteri forti del mondo occidentale, trovando una via d’uscita collettiva dalla dipendenza e dalla miseria. Non l’autarchia, ma l’autogestione sovranazionale.

Una versione dello “sganciamento” che l’Occidente deve adottare, può essere l’allontanamento dal parametro della crescita, ora ottenuta a spese della natura e delle vite altrui e la sottrazione al mercato di ampie porzioni di vita, natura, società e lavoro. Quote di bene comune e di beni comuni ora accaparrate da privati.

Ma è concepibile darsi l’obiettivo della “buona vita” (per tutte e tutti i viventi), equilibrata, gratificante e sostenibile, di fronte al solido gigantismo di imprese multinazionali, al cinismo degli eserciti dominanti, all’aumento delle rendite e degli yacht e all’incoscienza individuale?

Certo! Basta aumentare l’autogestione e (dunque) lo sganciamento.

Come? Intanto con la riduzione e riqualificazione di consumi e comportamenti; azioni nel quotidiano in forma singola o aggregata. Questo è il primo passo per riconvertire il cervello, rivoluzionare l’immaginario economico, convinto che “di più” equivale a “meglio”.

E’ necessario riscoprire la ricchezza delle relazioni sociali e conviviali in un mondo sano, praticando la semplicità volontaria, l’autolimitazione.

1. Non consumare è già autoprodurre. Chi si sente a disagio in un ruolo principalmente di consumatore, consumando meno è come se contribuisse all’autoproduzione .

2. Il piacere di autogestirsi. L’autoproduzione soddisfa bisogni e non implica la crescita dei consumi altrui. E’ autoproduzione, che aumenta l’autogestione, tutto quello che si fa da sé,per sé o che si lascia fare alla natura. La produzione per l’autoconsumo non entra nella contabilizzazione del PIL: se compro i pomodori secchi il PIL cresce, se li essicco sul mio balcone no.

  1. I fai-da-te dimenticati. Alcune possibilità di autoproduzione di beni e servizi sono piuttosto evidenti anche se non molto pratiche: prodotti di pulizia e d’igiene, bricolage spicciolo, riuso, riciclo; altre sono desuete soprattutto fra gli urbani: produzione, raccolte e conservazione di cibo, attività “motorie” indipendenti, servizi di cura. Lo sganciamento si propone di sostituire, con l’autoproduzione e l’uso di energia muscolare, quello che si delega alle macchine o alla fatica ripetitiva altrui.

 Sganciarsi ma partecipare

Swaraj (regole di governo autoprodotte) swadeshi (economia autosufficiente) satyagraha (impegno e forza della verità) sarvodaya (per il benessere di tutti)Gandhi.