Occhio all’ingranaggio! Arriva il Primo Maggio 01.05.2019

4a edizione del festival indipendente a staZIONe UtOpiA.

Occhio all’ingranaggio! A staZIONe UtOpiA ritorna, per il 4° anno consecutivo, il festival indipendente e autogestito, promosso dal collettivo utopiA di Marigliano.

Una giornata intensa di musica, arte, cibo buono, esperienze e riflessioni sul mondo (disastrato) dei lavoratori e su possibili vie di fuga dal sistema capitalistico globale, che continua a generare sfruttamento e disuguaglianze, devastazioni ambientali e tensioni sociali, in tutto il mondo.

I governi non risolvono ma anzi, manipolati da interessi privatistici, mistificano la realtà, sviliscono le lotte, aumentano le tasse, negano diritti acquisiti, cancellano conquiste, reprimono.

Siamo tutti parte del problema.

La macchina incombe e sbuffa. Incatena nei luoghi di lavoro, a scuola, in famiglia; persino a teatro, ti rincorre. Spinge al consumo programmato di banalità e si alimenta di idiozia mentre ingabbia e restringe gli spazi di libertà. Corre e ha fretta ma non è perfetta. Facciamo attenzione! Perchè gli ingranaggi siamo noi!

Ecco quindi ‘Occhio all’ingranaggio!’: il 1° maggio a staZIONe UtOpiA-marigliano che promuove autonomia, liberazione del tempo dal lavoro salariato, mutuo soccorso, libera espressione delle arti e condivisione dei saperi.

Il collettivo utopiA da sempre promuove iniziative basate su autogestione e indipendenza, autofinanziamento e partecipazione libera. Senza sponsor commerciali né fondi statali, “Primo Maggio – Occhio all’ingranaggio!” è un’iniziativa interamente autofinanziata attraverso un crowdfounding su www.produzionidalbasso.com e si realizza grazie alla partecipazione libera di molte realtà culturali attive sul territorio.

E si fa festa! Esposizioni, letture per bambini, performance di danza, street art, teatro, autoproduzioni, cibo naturale e, in serata, concerto dal vivo. E ce n’è per tanti gusti, profumi, sapori e generi.

In libertà! Non da tutti ma per tutte.

E anche per l’ambiente! Infatti, il collettivo utopiA ricorda che “Occhio all’ingranaggio” è un’iniziativa a rifiuti zero. Per questo invita, chi volesse bere o mangiare, a portare piatto, bicchiere e stoviglie personali da riportare a casa. Un poco da ciascuna fa molto bene a tutte.

Quindi, se non dipingete o non sapete suonare; se non coltivate verdure o non avete partecipato alla raccolta fondi, non importa. Non mancate! Il 1°maggio 2019 correte, tutte e tutti, a staZIONe UtOpiA, che c’è ancora (e sempre!) spazio, anche per voi.

Ecco il programma dettagliato della giornata:

dalle 11:00
Little Free Library Saviano – Mettiamoci in ascolto – Letture per bambini
Gablis Circus – Performance di danza aerea e laboratorio aperto
Nova Koiné – Pratica antirazzista, accoglienza e supporto per i migranti
Second Hand Nature – Artigianato con materiali dalla natura
Assemblea Cucine Autonome Campane
Amazigh – Specialità marocchine fatte in casa
Live painting – biodpi, elis one, raro, batuart, la fucina dell’arte

alle 17:00
RadioPlazA presenta: Usi Ait Sindacato Contadino, Assemblea Cucine Campane, Campagne in lotta, Chi Rom e…Chi No, F.A.B.

alle 19:00
Vanna Piacente Denies – Gipsy Soul – Performance di danza

dalle 19:30
CONCERTO: I Cumpari – Chiodo Fisso – Alca Impenne – Fabio Mo – Slow Car – M76 – Capatosta – S & Lips – Marco Gesualdi NOW Quartet – Pitwine.

Suggestioni e curiosità su collettivoutopia.noblogs.org; oppure se hai un’idea, chiedi una mano a collettivoutopia@bruttocarattere.org.

CONTENUTI EXTRA…per chi vuole leggere ancora.

Perché il 1° maggio…
Facciamo la festa al lavoro: a quello a cui la maggior parte delle persone sembra inesorabilmente destinata a soccombere; il lavoro salariato, che crea dipendenza e che, negli anni, ha fallito completamente gli obiettivi, economici e sociali, che prometteva di raggiungere. Ad oggi, l’esistenza degli individui lavoratori è totalmente stravolta dal precariato. Le logiche di produzione, disumane, imposte dai governi e dal capitalismo mondiale, hanno portato -è evidente- a un impoverimento di massa e una crescita esponenziale delle disuguaglianze, non più sostenibile e molto pericolosa per la convivenza pacifica.

Sono anni che si denunciano lo sfruttamento nei luoghi di lavoro, l’abbassamento dei salari, i disastri ambientali e quelli delle guerre prodotte dal capitale finanziario; sono anni che si grida nelle piazze: E’ ora di dire basta! E lo ribadiamo: è ora di dire basta!

Si, ma come? Da dove ricominciare? Si può sfuggire al sistema imperante?

Qualcuno lo ha fatto. Mediante l’autorganizzazione delle produzioni, la creatività sociale e la pratica dell’autogestione, ci sono realtà che promuovono percorsi di emancipazione e resistenza al mercato; spiriti liberi che ostinatamente mettono al centro la qualità della vita e delle esperienze, il rispetto dell’altro e della natura, l’autonomia responsabile di pensiero e azione.

Perché staZIONe UtOpiA…
Perché dal letame è nato un fior! Ma c’è chi lo calpesta e non se ne vergogna. Ex circumvesuviana di Marigliano, immondezzaio e luogo sporco come era stato lasciato per anni da tutti, riprende vita con il collettivo utopia nel 2013 e da allora è stato un susseguirsi di eventi culturali, sempre diversi – musica, cinema, sport, consumo critico – e possibili forme di autogestione – arte, teatro, creatività – fino all’idea di un Centro Culturale Collettivo Permanente: un spazio pubblico ma indipendente e autogestito, per la produzione e l’innovazione culturale, a disposizione di tutte le realtà indipendenti del territorio; spazi di cui, da sempre, se ne sente un gran bisogno ma su cui le giunte e le amministrazioni comunali non solo arrancano ma, spesso, sono da intralcio alle istanze che nascono dal basso e che per anni, autonomamente, colmano il vuoto lasciato dallo stato macchinoso o, colpevolmente, assente.

Il collettivo utopiA promuove la partecipazione popolare nei progetti di recupero e riqualificazione degli spazi abbandonati, pubblici e privati, e la pratica dell’autogestione attraverso gli usi civici e collettivi; legittimi, possibili e –udite! udite!– “costituzionali”.

Ecco perché il collettivo utopiA ribadisce a gran voce che “staZIONe UtOpiA” si realizza solo con il coinvolgimento diretto della comunità che la abita.

Senza commissioni, senza direttori; staZIONe UtOpiA senza padroni…continua.

Prétendiamo, pròponiamo e dìffondiamo libertà.

Non quando. Ora!

Adelànte!

collettivo utopiA_primavera 2019

 

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