C’è chi semina fiori, chi li coltiva e…c’è chi li calpesta. Succede ancora…a staZIONe UtOpiA. Vergogna! 15.05.2018

In questi giorni si è diffuso a Marigliano l’entusiasmo per l’arrivo a staZIONe UtOpiA del libero scambio di libri. E mentre lettrici e lettori esultano e si applaude all’iniziativa del collettivo utopia, c’è ancora qualche idiota che ci ricorda che siamo nella città senza sogni; dove c’è chi semina fiori ma c’è chi li calpesta, chi dipinge opere d’arte e chi le imbratta, chi promuove cultura e chi alza muri, chi costruisce librerie e chi ne distrugge le porte. Ecco! E’ successo; e di nuovo a staZIONe UtOpiA.

Il fatto: una piccola libreria, una scatola di legno riciclato dove scambiare libri in libertà, aggredita da mani ignoranti; e a cadere sotto i colpi dell’imbecille di turno è la piccola porticina che protegge i volumi migranti.

Un piccolo fiore nel deserto culturale in cui siamo invischiati da troppi anni, maltrattato e calpestato, ancora una volta, senza vergogna.

Intanto la città è piena di scritte e striscioni deliranti; sui social si fa apologia del fascismo senza ritegno; la classe politica è allo sbando totale e il dibattito culturale(?), spostatosi on-line, ha perso del tutto il contatto con la realtà e la pratica del dissenso non dura che il tempo di un inutile e sgrammaticato commento da bar di provincia.

La porta di una libreria divelta. Ordinario vandalismo o attacco premeditato? Bravata infantile o consapevole gesto infame? Ingenua barbarie o cattiveria politicamente deviata?

Cosa si vuole colpire? Un piccolo biblioscambio di quartiere, i suoi libri, i suoi sostenitori? O il sogno di libertà chiamato staZIONe UtOpiA?

Cosa servirebbe a questo territorio? Centri sociali o caserme dei vigili? Il teatro, il cinema, l’arte o centri scommesse, sagre e pizzerie? Ai (poveri!) post-ideologizzati la vacua scemenza.

Il collettivo utopia, già al lavoro per ripristinare il danno -fastidiosa perdita di tempo visto che, dopo il primo maggio, si progettano le iniziative per l’estate-, non cederà di un millimetro e chiede, come sempre, collaborazione e partecipazione spontanea per la realizzazione di iniziative autogestite.

Senza padroni, senza paura e senza compromessi…staZIONe UtOpiA continua!

collettivo utopia_primavera 2018

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