OCCHIO ALL’INGRANAGGIO, SOSTENIAMO IL 1° MAGGIO! 01.03.2018

1 maggio 2018 – staZIONe UtOpiA – marigliano – napoli
Festa di indipendenza, autonomia, autogestione e riscatto dal lavoro.
Una giornata di musica, pittura, danza, poesia, incontri, scambi e condivisione.

cliccando qui puoi sostenere il 1°maggio2018

Il collettivo utopia da cinque anni segue il recupero e la riqualificazione culturale dell’area ex-circumvesuviana di marigliano (na), abbandonata per anni, conosciuta oggi da tutte come staZIONe
UtOpiA, un laboratorio sociale e culturale, un esperimento di autogestione dal basso e senza padroni.
“Dal letame nascono i fior…”; staZIONe UtOpiA: là dove una volta c’era solo degrado e sporcizia, oggi c’è musica, teatro, arte, sperimentazione; e da lì ne sono passati tanti tra scrittori, pittrici, filosofi, writers, fotografi, , musicisti, attori, falegnami, sognatrici e zapatisti coltivatori di caffè. E ne sono successe tante e sempre diverse, tra cinema, presentazioni di libri, radio, mostre e laboratori creativi. Nonostante gli ostacoli della burocrazia, un vicino molesto, le ipocrisie di politici e trombettieri al seguito, il sogno chiamato staZIONe UtOpiA va avanti e, tra le tantissime proposte, da 3 anni c’è anche “OCCHIO ALL’INGRANAGGIO!”, la festa del 1°maggio realizzata in autogestione, da un’assemblea popolare aperta, promossa dal collettivo utopia.
In occasione della festa dei lavoratori, occhi aperti su sfruttamento, precariato, diritti, propaganda (la macchina è in agguato!) e gole spalancate su vie d’uscita, resistenza e innovazione, alla ricerca di alternative possibili per superare il lavoro sfruttato, puntando su autodeterminazione e autoproduzioni di beni e servizi. Roba grossa!

E anche quest’anno, per la 3a edizione del 1°maggio a staZIONe UtopiA, il collettivo utopia invita tuttettutti a partecipare alla raccolta fondi popolare per sostenere le spese minime necessarie per la realizzazione della manifestazione cliccando su produzionidalbasso
gràzzieattùtth!

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Prefinanziamento Caffè Tatawelo 25.02.2018

A Marigliano, torna il caffè della resistenza zapatista

Domenica 25 febbraio 2018, a staZIONe UtOpiA,

Tatawelo incontra il collettivo utopia

Torna l’appuntamento con il caffè buono e giusto TATAWELO: domenica 25 febbraio 2018, a staZIONe UtOpiA, dalle 10:00 il collettivo utopia invita tutte e tutti a partecipare all’incontro con Dulce Chan Cab e Walter Vassallo dell’Associazione “Tatawelo” di Torino, un’organizzazione no profit, che importa caffè dal Chiapas in Messico, secondo i principi del Commercio Equo e Solidale.

Forse non tutti sanno che il mercato del caffè è al centro da anni delle attenzioni di organizzazioni internazionali che difendono i diritti dell’uomo e dei lavoratori, in quanto è provato che le grandi multinazionali non solo distorcono il mercato imponendo prezzi da fame ai contadini, ma, con l’utilizzo massiccio di prodotti chimici per l’agricoltura, ammalano i lavoratori, spesso minorenni, già sfruttati sul salario, e inquinano l’ambiente che ospita le piantagioni sempre più grandi.

In Chiapas, però, le comunità zapatiste resistono, da molti anni, alle sirene del capitalismo e ai ricatti della classe politica, promuovendo processi di autonomia locale e autogoverno in diversi territori. La proposta e la rivendicazione di un potere popolare autorganizzato dal basso che sfida il sistema capitalista e lo stato messicano con un modo diverso di produrre e organizzare la vita nel rispetto delle diversità e la difesa della libertà, attraverso la resistenza e la lotta al liberismo e al capitalismo oppressivo. In questo contesto esiste una filiera di produttori ribelli, piccole aziende familiari che continuano a produrre il proprio caffè eliminando del tutto sfruttamento e inquinamento. Ma è chiaro che dei piccoli produttori non possono competere sul mercato, ricordiamo drogato, delle multinazionali.

Ed è qui che entra in gioco il consumatore, chi beve il caffè e lo vuole buono e giusto, sano e rivoluzionario. Ecco il Prefinanziamento: mettere in condizione le realtà contadine zapatiste del Chiapas, escluse di fatto dal mercato imposto dalle grandi aziende, di coltivare e distribuire le loro produzioni di caffè senza sottomettersi alle regole inique del mercato delle multinazionali. Funziona così: attraverso l’Associazione Tatawelo e il prefinanziamento, si possono sostenere progetti di emancipazione sociale dei piccoli produttori zapatisti del Chiapas e acquistare un caffè, buono equo e rivoluzionario.

Di questo e di molto altro ancora, dunque, si parlerà a staZIONe UtOpiA il 25 febbraio 2018, con degustazione libera di caffè Tatawelo.

In caso di pioggia la manifestazione si sposterà nell’ex chalet, alle spalle della villa comunale di Marigliano.

Per maggiori informazioni sulla passate edizioni e aggiornamenti dalle comunità del chiapas, puoi visitare le pagine del nostro blog:

https://collettivoutopia.noblogs.org/2017/02/14/puoi-ancora-partecipare-alla-campagna-di-prefinanziamento-del-caffe-tatawelo-2017/

https://collettivoutopia.noblogs.org/2017/02/25/il-caffe-della-rivoluzione-buona-la-prima/

https://collettivoutopia.noblogs.org/2017/12/22/un-caffe-buono-e-giusto-para-todos-todo-a-stazione-utopia-direttamente-dal-chiapas/

Notizie: collettivoutopia.noblogs.org – collettivoutopia@bruttocarattere.org

collettivo utopia_inverno 2018

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comunicato antifascista 20.02.2018

I ROSSI SI SCAMBIANO I NERI SI CANDIDANO

XII Disposizione della Costituzione: “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. E’ chiaro? E’ vietato!
E con la legge Scelba, signore e signori, si va in galera:
“Si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.”
Le organizzazioni, le associazioni o i partiti che si richiamano al fascismo e al nazismo sono banditi, fuorilegge.

Marigliano, in questi giorni, è stata tappezzata, abusivamente, di manifesti di un noto fascista -reo confesso potremmo dire con la legge Scelba!- che continuamente infrange la legge denigrando la democrazia, le istituzioni, i valori della Resistenza e persino esaltando esponenti, principi, fatti e metodi del fascismo.
Ma questo, allora, è un criminale. La legge parla chiaro. Qualcuno lo dovrebbe arrestare, in quanto pericoloso per sé e per gli altri! E invece no! Nessuno lo arresterà. Attenzione!
Perchè, dicono, siamo in democrazia e in una vera democrazia c’è libertà, di pensiero e parola.
Ecco! Quello che non c’era e non c’è con il fascismo e che grazie agli antifascisti è diventato valore condiviso da difendere. Adesso è chiaro?
Siamo antifascisti. Per costituzione. E non accettiamo compromessi ipocriti: con i fascisti non si tratta.
Il fascismo è intollerante e quindi intollerabile. E’ chiaro.

Ma, paradossalmente, non è così. In questo paese, soprattutto negli ultimi anni, si sono pericolosamente moltiplicate, con innumerevoli sigle, organizzazioni neofasciste e neonaziste che incitano all’odio, alla discriminazione, al razzismo, che si muovono e si insinuano nella realtà sociale e molto in quella virtuale di internet. Zombi? No! Sveglia! Non sono mai morti quelli! Occhi aperti!
Perchè, e questo lo diciamo noi, siamo in demagogia e solo in una vera demagogia i fascisti, i “neri”, si possono candidare, mentre, intanto, i partiti politici, cosiddetti di sinistra, i “rossi”, sbiadiscono e annacquano l’antifascismo nelle stanze del potere.

E mentre l’Italia delle televisioni non sa spiegarsi come a Macerata, un fascista abbia potuto armarsi di pistola e bandiera italiana e sparare, a marigliano, in questi giorni, vergognosi manifesti del fascista De Stefano invadono le strade della città. De Stefano? e cu minkja è De Stefano? E’ il faccione che guarda tutti dall’alto, finta barba e sguardo serio, serissimo; ridicolo. E’ un fascista che si spaccia da presidente di discutibili associazioni culturali e che, in questi anni complessi, si è creato un certo seguito da tenere seriamente a bada poichè questi gruppi neofascisti sono soliti inserirsi in nicchie di degrado in cui lo stato, figuriamoci, è drammaticamente assente e completamente delegittimato, ma dove soprattutto la politica locale dorme o latita. E Marigliano non si distingue, purtroppo. E i fascisti attaccano striscioni, fanno propaganda nelle scuole, sul web, si organizzano in banchetti e manifestazioni, distribuiscono volantini, indisturbati e protetti, servi di un pericoloso disegno totalitarista che, mai sconfitto del tutto, serpeggia ancora nelle nostre vite. E ora si candidano pure! Vergogna!
Ancora uno sfregio per Marigliano, dunque. Ancora una volta siamo qui a denunciare la superficialità con cui si tratta la vicenda neo fascista in questo territorio: c’è chi parla di folklore, chi li considera “quattro gatti”, chi non se ne è accorto, chi non ci crede, chi non ci vede, chi li sostiene.
Gli antifascisti no: vediamo, leggiamo, scriviamo, denunciamo, li riconosciamo, li combattiamo. Ogni giorno. In direzione ostinata e, a loro, contraria. Senza indugi, senza paura, senza se e senza ma. Per sempre!
Ma Marigliano è fascista o antifascista? Su questo si fa ancora troppa confusione, spesso per una spaventosa ignoranza delle più elementari regole non scritte di convivenza pacifica prima che civile: libertà, uguaglianza e rispetto.
Marigliano, che puzza ancora di perbenismo, qualunquismo e provincialismo, è fascista quando riporta al centro, con una performance artistica e politica francamente dilettantistica, un simbolo ormai dimenticato del quei tragici giorni.

E non c’è discussione o interpretazione: è fascista e andrebbe rimosso quell’orrendo, ridicolo fregio in piazza municipio, sul palazzo ex pretura ma che troppi continuano a infangare chiamandolo “Casa del Fascio”; vanno isolati e segnalati gli imbecilli che su internet si dichiarano senza nessuna vergogna “fascista convinto” e parlano, scrivono, pontificano, blaterano di rivoluzione e di lotta, mistificando termini e concetti propri di chi da sempre gli è stato contro, li ha combattuti e li combatte ancora. Concetti e pensieri repressi dal fascismo nel sangue, lo ricordiamo, perchè antifascisti.
L’antifascismo non è un paragrafo di un libro di storia da imparare e ripetere a memoria. E’ un dovere in questo paese. Mai più fascismo! L’abbiamo gridato nelle piazze e non si torna indietro! Via i fascisti dalle nostre strade; vanno accertate le responsabilità di chi impone al dibattito culturale temi di ispirazione fascista; va ostacolata ovunque e con ogni mezzo la loro becera propaganda, rinforzata, purtroppo, anche da politici nazionali che soffiano sul fuoco dell’intolleranza e della discriminazione e minimizzano, ignorano o girano la faccia. Ipocriti! Come quelli che, mascherati da patrioti, socialisti, giustizialisti, ambientalisti, covano sogni di conquista di stampo fascista, assetati di potere come Hitler che ancora osannano e celebrano, gli idioti; ipocriti, bugiardi, arroganti e pericolosi. Ecco chi sono i fascisti!

Ecco perché saremo ANTIFASCISTI SEMPRE!

collettivo utopia_inverno 2018

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