VIVA CHILE! SU RADIOPLAZA! Sperimentale Disordinaria Extemporane

Presentazione del libro
SANTIAGO 1973 – COLO COLO E SOCIALISMO di Giovanni Salomone.

(Autoproduzioni collettivo utopiA – 2022)

Domenica 11 settembre 2022 in diretta dalle 10e30
su collettivoutopia.noblogs.org e dal vivo da Piazza Virgilio
a Casapozzano (Orta di Atella – CE), radioplaza trasmette
la presentazione del libro SANTIAGO 1973 – COLO COLO E SOCIALISMO
Allende, il Cile, ideali e passione di un popolo che sognava di
cambiare il mondo.
Su radioplaza, tra buona musica, letture e curiosità, dialogheranno
l’autore e l’editore del libro con Raffaele Trito, Silvia Scardapane
e il Prof. Gennaro Carotenuto.

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radioplaza presenta Anomalia colture genuine culture clandestine

Sponz Fest, Calitri, 25 agosto 2022.
ore 16.45 in diretta da piazza della repubblica

Segue la registrazione della puntata. Buon Ascolto!

Complici di Genuino Clandestino.

“Ragionare su cultura e coltura è ragionare su di cosa siamo fatti, su cosa mangiamo e su cosa coltiviamo. Sul rapporto con la terra, con le risorse della terra e anche con le nostre. Su cosa consumiamo e su cosa lasciamo. Su cosa coltiviamo e cosa corrompiamo”.

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radioplaza: Complici di Lucano – Sanacore Folk Festival. 10.07.2022

VIVA RIACE!   VIVA LUCANO!   VIVA RADIOPLAZA!

Di seguito una sintesi delle impressioni e delle emozioni riferibili a parole a seguito dell’intervista a Mimmo Lucano tenutasi ieri pomeriggio nell’ambito della IX edizione del “Sanacore folk festival” Scisciano

Lui è Mimmo Lucano l’ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione dopo che l’accusa ne aveva chiesti “solo” 7 anni ed 11 mesi.

“Sono colpevole!” ha ripetuto alla nutrita e visibilmente commossa platea assiepata nella scuola elementare posta al centro della città di Scisciano. Questa è d’altronde la dichiarazione che l’ex sindaco rilascia dal giorno in cui è stata emessa la sentenza a suo carico a chiunque gli chieda un commento a riguardo.

I reati a lui ascritti sono i seguenti: Associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato che per i non addetti ai lavori da Wikipedia è il reato compiuto da chi si macchia di “appropriazione indebita, o distrazione a profitto proprio o altrui, di denaro o altro bene mobile appartenente ad altri, commessa da un pubblico ufficiale che ne abbia il possesso in ragione del suo ufficio.”

Reati che fanno pensare a un disegno criminoso articolato e perverso in cui donne, uomini e bambini finiscono stritolati da interessi personali di gente senza scrupoli. Eppure, lui, il vertice dell’ennesima cupola del malaffare che a detta degli inquirenti infesta la nostra dannata penisola non si difende e anzi, rincara la dose “Se potessi rifarei tutto ciò che mi è stato imputato e riconosciuto come reato.”

Aldilà delle dichiarazioni però, quello che lascia davvero senza parole sono i toni che Mimmo usa per raccontare la sua vicenda personale che è poi la vicenda comune a tutti gli uomini che con le loro azioni hanno sfidato nei secoli i poteri costituiti o per usare un termine più comprensibile i sistemi. I toni di un uomo semplice che nel gestire i poteri riconosciuti alla carica di sindaco ha scelto di accantonarli a vantaggio del buon senso, della creatività, della ricerca di una strada pacifica che si è poi rivelata addirittura illuminata. Troppo splendente forse per chi ha bisogno del buio per continuare a brigare i suoi affari.

Non scenderò nei dettagli del modello Riace che l’ex sindaco rivela poi essere un “non-modello” in quanto espressione di improvvisazione e adattamento alle problematiche quotidiane fondati sulla solidarietà e sull’accoglienza, sull’ascolto e sul soccorso alla vita, prima di ogni altra cosa. Non lo farò perché auspico che abbiate voglia di andare a documentarvi di persona a riguardo. Che è giusto che ognuno si faccia da solo l’idea di quanto i processi di integrazione attivati a Riace stessero scrivendo una pagina nuova nella miserabile e tragica vicenda dei migranti di tutte le latitudini e provenienze.

Altro mi preme qui sottolineare.

Alla luce delle sue parole, che appaiono oggi ancor più mature e colme di calore umano, la sentenza spiccata nei suoi confronti appare, una volta di più, come la scomposta e brutale reazione del sistema immunitario dell’apparato giudiziario, ostaggio della politica reazionaria del nostro paese. La condanna a 13 anni e 2 mesi è senza dubbio viziata dalla necessità di punire l’ideologia che Mimmo ed i suoi collaboratori hanno modellato in opposizione alle strategie di stato in termini di accoglienza di profughi e migranti.

“Sono ateo ma al contempo innamorato della dottrina sociale della chiesa” Ancora una dichiarazione forte a favore della capacità degli uomini di prender decisioni non sulla base del rigore delle leggi stilate dalle istituzioni quanto piuttosto sulla piena realizzazione dei principi che antepongono la vita a tutti gli altri possibili interessi espressi dalle corporazioni.

A margine di questa vicenda ed al riparo dalle emozioni vive suscitate dai racconti di Lucano, tornano in mente le eroiche e tristi vicende di tutti i libertari che sono entrati in rotta di collisione con le istituzioni governate dalle élite. Sacco e Vanzetti, come Pinelli e gli anarchici della Baracca raccontano che la battaglia di Mimmo è al contempo contemporanea e remota. Al fine di evitare al nostro beniamino un destino altrettanto tragico ed insopportabile, corre dunque l’obbligo alla comunità civile, di stare vicino a questo concentrato di genuina e rivoluzionaria ingenuità. Offrire sostegno, calore, vicinanza non soltanto all’uomo ma anche e soprattutto ai sani principi di fratellanza popolare che egli ha vivificato e reso operanti in barba a quanto gradito ai lugubri, disumani e purtroppo tutt’ora operanti padroni del mondo.

F.A.B.

 

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