radioplaza: Complici di Lucano – Sanacore Folk Festival. 10.07.2022

VIVA RIACE!   VIVA LUCANO!   VIVA RADIOPLAZA!

Di seguito una sintesi delle impressioni e delle emozioni riferibili a parole a seguito dell’intervista a Mimmo Lucano tenutasi ieri pomeriggio nell’ambito della IX edizione del “Sanacore folk festival” Scisciano

Lui è Mimmo Lucano l’ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione dopo che l’accusa ne aveva chiesti “solo” 7 anni ed 11 mesi.

“Sono colpevole!” ha ripetuto alla nutrita e visibilmente commossa platea assiepata nella scuola elementare posta al centro della città di Scisciano. Questa è d’altronde la dichiarazione che l’ex sindaco rilascia dal giorno in cui è stata emessa la sentenza a suo carico a chiunque gli chieda un commento a riguardo.

I reati a lui ascritti sono i seguenti: Associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato che per i non addetti ai lavori da Wikipedia è il reato compiuto da chi si macchia di “appropriazione indebita, o distrazione a profitto proprio o altrui, di denaro o altro bene mobile appartenente ad altri, commessa da un pubblico ufficiale che ne abbia il possesso in ragione del suo ufficio.”

Reati che fanno pensare a un disegno criminoso articolato e perverso in cui donne, uomini e bambini finiscono stritolati da interessi personali di gente senza scrupoli. Eppure, lui, il vertice dell’ennesima cupola del malaffare che a detta degli inquirenti infesta la nostra dannata penisola non si difende e anzi, rincara la dose “Se potessi rifarei tutto ciò che mi è stato imputato e riconosciuto come reato.”

Aldilà delle dichiarazioni però, quello che lascia davvero senza parole sono i toni che Mimmo usa per raccontare la sua vicenda personale che è poi la vicenda comune a tutti gli uomini che con le loro azioni hanno sfidato nei secoli i poteri costituiti o per usare un termine più comprensibile i sistemi. I toni di un uomo semplice che nel gestire i poteri riconosciuti alla carica di sindaco ha scelto di accantonarli a vantaggio del buon senso, della creatività, della ricerca di una strada pacifica che si è poi rivelata addirittura illuminata. Troppo splendente forse per chi ha bisogno del buio per continuare a brigare i suoi affari.

Non scenderò nei dettagli del modello Riace che l’ex sindaco rivela poi essere un “non-modello” in quanto espressione di improvvisazione e adattamento alle problematiche quotidiane fondati sulla solidarietà e sull’accoglienza, sull’ascolto e sul soccorso alla vita, prima di ogni altra cosa. Non lo farò perché auspico che abbiate voglia di andare a documentarvi di persona a riguardo. Che è giusto che ognuno si faccia da solo l’idea di quanto i processi di integrazione attivati a Riace stessero scrivendo una pagina nuova nella miserabile e tragica vicenda dei migranti di tutte le latitudini e provenienze.

Altro mi preme qui sottolineare.

Alla luce delle sue parole, che appaiono oggi ancor più mature e colme di calore umano, la sentenza spiccata nei suoi confronti appare, una volta di più, come la scomposta e brutale reazione del sistema immunitario dell’apparato giudiziario, ostaggio della politica reazionaria del nostro paese. La condanna a 13 anni e 2 mesi è senza dubbio viziata dalla necessità di punire l’ideologia che Mimmo ed i suoi collaboratori hanno modellato in opposizione alle strategie di stato in termini di accoglienza di profughi e migranti.

“Sono ateo ma al contempo innamorato della dottrina sociale della chiesa” Ancora una dichiarazione forte a favore della capacità degli uomini di prender decisioni non sulla base del rigore delle leggi stilate dalle istituzioni quanto piuttosto sulla piena realizzazione dei principi che antepongono la vita a tutti gli altri possibili interessi espressi dalle corporazioni.

A margine di questa vicenda ed al riparo dalle emozioni vive suscitate dai racconti di Lucano, tornano in mente le eroiche e tristi vicende di tutti i libertari che sono entrati in rotta di collisione con le istituzioni governate dalle élite. Sacco e Vanzetti, come Pinelli e gli anarchici della Baracca raccontano che la battaglia di Mimmo è al contempo contemporanea e remota. Al fine di evitare al nostro beniamino un destino altrettanto tragico ed insopportabile, corre dunque l’obbligo alla comunità civile, di stare vicino a questo concentrato di genuina e rivoluzionaria ingenuità. Offrire sostegno, calore, vicinanza non soltanto all’uomo ma anche e soprattutto ai sani principi di fratellanza popolare che egli ha vivificato e reso operanti in barba a quanto gradito ai lugubri, disumani e purtroppo tutt’ora operanti padroni del mondo.

F.A.B.

 

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Luminarie nel Deserto: A la Pròx

ACCENDIAMO LUMINARIE NEL DESERTO

IL COLLETTIVO UTOPIA SALUTA TUTTE LE BELLE FACCE
INCONTRATE DURANTE LA RASSEGNA DI CINEMA
ALL’APERTO IN QUESTO ROVENTE INIZIO ESTATE 2022.
LA RASSEGNA SI È CONCLUSA MARTEDI 12 LUGLIO
IN COMPAGNIA DI UNA SPETTACOLARE LUNA QUASI PIENA!
UN BAGLIORE. UNA LUCE. UN SEGNO. PER CHIUNQUE.
LUMINARIE NEL DESERTO, ANDIAMO A VEDERE!

IL FRESCO, IL CINEMA, L’IGNOTO…ANDIAMO A VEDERE.
SENZA CHIACCHIERE, SENZA DIVISA, SENZA PROTOCOLLO.
SENZA SE E SENZA MA.
NEL DESERTO, LUMINARIE! NEL SILENZIO, UN RUMORE.
NEL NULLA APPARENTE, L’INCONTRO.

L’HANNO FATTO E HANNO DETTO: CHE FARE?
ABBIAMO RECUPERATO UNO SPAZIO DAL DEGRADO;
CHE NE FACCIAMO? SERVE UN’IDEA.
UNA A PERSONA E PROVIAMO A REALIZZARLA.

NEL DESERTO…LO SPAZIO C’È!
E ALLORA DENTRO CI SONO IL TEATRO, L’ARTE,
GLI INCONTRI CASUALI, UN CONCERTO,
UN TAVOLO DA PING PONG, FESTE, PROTESTE,
L’ASSEMBLEA DI QUARTIERE E, MAGARI,
DUE SPOSI E UN FOTOGRAFO!

SOGNATRICI, POETI, CIECHI, BABBASONI,
FATALISTI, PARTIGIANE, VIANDANTI,
BAMBINE E BAMBINI, ROMANTICI, RIVOLTOSI E UNA FOLLA
DI CURIOSI VEDRANNO LUMINARIE…NEL DESERTO.
GUARDA LÀ! ANDIAMO!

SALUTE! BELLE FACCE.
GRAZIE A TUTTE VOI!
A LA PRÒX!

collettivo utopiA_(anti)ciclone 2022

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LUMINARIE NEL DESERTO, il terzo film. 12.07.2022

Martedì 12 luglio, l’ultimo appuntamento con il cinema all’aperto

L'intrusa - Film (2017)

Il collettivo utopiA invita tutte e tutti a non perdere l’ultima data della rassegna itinerante di cinema all’aperto LUMINARIE NEL DESERTOProiezioni autonome per il riscatto dei luoghi abbandonati, il recupero e la riqualificazione di spazi inutilizzati da riconvertire all’uso collettivo libero. Autoproduzioni collettivo utopiA – collettivoutopia.noblogs.org

Martedì 12 luglio 2022, alle 21:00, ingresso libero all’ex parcheggio FS, in via Roberto de Vita a Marigliano per “L’INTRUSA” di Leonardo Di Costanzo.

L’iniziativa autofinanziata si inserisce nel progetto politico/ideologico MAI PIU’ SPAZI ABBANDONATI, la proposta del collettivo utopiA di recupero e riqualificazione di luoghi in disuso e lasciati al degrado, sparsi in tutto il territorio, per la creazione di spazi sociali destinati all’uso collettivo libero.

Esperimento riuscito per molti anni al collettivo utopiA a StaZIONe UtOpiA,l’ex circumvesuviana dismessa, ripulita, trasformata e restituita alla città come laboratorio sociale, sede per concerti, incontri, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, galleria d’arte a cielo aperto.

Un fiore nel deserto, ha detto qualcunh, ma proibito, calpestato dall’avidità del potere, oggi ridotto al solito cantiere mangiafondi, fermo, sporco, in balia delle solite varianti al progetto e agonizzante nel dimenticatoio delle coscienze corrotte della gente che passeggia distratta e ignara dello scempio.

Per politici e burocrati queste sono la cura del territorio e la salvaguardia dell’ambiente: chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere, buone per qualche intervista, ottime per le campagne elettorali. Sono anni che ne sentiamo -e vediamo- tante, troppe. E molti dicono che non se ne può più. E allora? Che fare?

StaZIONe UtOpiA ovunque! Senza padrone, senza scartoffie, senza paura.

Il collettivo utopiA promuove la creazione di gruppi spontanei autonomi sparsi sul territorio per una riappropriazione degli spazi inutilizzati e la riqualificazione di luoghi abbandonati dallo Stato e dimenticati dalla gente. Si può -e si deve!- fare.

ANDIAMO AL CINEMA!

Ed ecco, quindi, che “L’INTRUSA” verrà proiettato sui binari dell’ex FFSS, un’altro spazio dimenticato, enorme, a due passi dalla piazza e dai baretti del centro –alcolico!– di Marigliano.

Il film_L’intrusa è la moglie di un camorrista latitante in fuga; Giovanna è la fondatrice del centro sociale “la Masseria”, dove si cerca di far ritrovare agli abitanti del quartiere un senso di comunità. Le mamme ci portano i bambini per sottrarli al degrado e alle logiche mafiose ed immergerli nella creatività e nel gioco.

In quest’oasi, cerca rifugio e ospitalità Maria, giovanissima moglie di un killer della camorra, arrestato per l’omicidio di un innocente. Maria ha due figli. Per le altre mamme è il male incarnato e Giovanna si ritrova a fare i conti con una scelta difficile e complessa.

Con questo film Leonardo Di Costanzo cerca il punto d’incontro tra realtà documentaristica e la ricostruzione narrativa, affrontando il reale senza timori e senza chiavi di lettura preconcette. Ne viene fuori un film potente, carico di senso e di molteplici sfumature in cui Di Costanzo affronta questioni spinose senza cedere alla retorica e senza attenuare il livello del conflitto.

In una Napoli sottoproletaria, schiacciata dalla prepotenza e dallo strapotere della camorra, l’umanità, costretta a fronteggiare logiche di pensiero e di dominio che sembrano essersi immerse a tal punto nella vita di tutti i giorni da non poter essere estraibili in alcun modo, è tenacemente alla ricerca del proprio posto, il posto giusto.

BUONE VISIONI!

 

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