Where is the Garden?
c'era una volta e adesso c'è ancora e noi siamo qui a raccontarvi la storia con utopia e con tanta passione di una città e della sua vecchia stazione questa stazione in ogni momento vedeva il tempo scorrere lento abbracci, baci, saluti e chissà quante storie che ha visto di già poi un giorno i binari le portrono via rimase da sola senza più compagnia: il treno passava lontao laggiù, poteva sentirlo ma vederlo non più. e le persone della vecchia stazione tiravan fuori ricordi ad ogni occasione, ma adesso andavano da quella nuova e la stazione era sempre più sola. per anni lasciata ed abbandonata un giorno sembra proprio esser rinata: le scope, i murales, panchine e fontane, le arti, le musiche e qualche cacca di cane. adesso in stazione l'utopia resiste ma ogni tanto lei sembra ancora un pò triste: le manca tanto una parte importante, che di storie da raccontare ne avrebbe tante. le manca il giardino, chiuso e negato, ammassi di tutto in pessimo stato. se noi rivogliamo la stazione contenta, apriamo il giradino ed entriamoci dentro. guarda in quello'occhio, che cosa ci trovi? un sogno, un ricordo o solo dei rovi? vorresti vedere questo posto com'era? che cosa faresti per tutta quest'area?
staZIONe UtOpiA
autonomia
policromia
dolce anarchia
staZIONe UtOpiA.
se ti sconvolge ciò che dico,
fatti un giro in ciò che penso.
parlerai, te lo assicuro,
sentiranno il tuo dissenso.
prendi fiato, non temere
e poi giù a capofitto
contro chi ti vuole servo,
contro chi ti vuole zitto.
dà un occhiata e va più in là
cerca sempre libertà.
prima insisti, poi resisti,
poi protesti e disinfesti,
si organizza, si programma,
si disegna il manifesto,
si pulisce, si dipinge
si contesta l’indigesto
e si aggiunge qualche cosa
agli spazi conquistati,
un microfono, una panchina,
accessori recuperati
se c’è sole o fischia il vento
nulla ferma il movimento
che va avanti come un treno,
e quando sosta tira il freno,
e poi romba, sbuffa e parte
bella, brutta, vera? è arte!
sopra i muri o in mezzo ai prati
nelle piazze o nei teatri
ma nelle stanze del potere
per nulla si fa un gran rumore
che confonde la realtà
e frena la rivoluzione
però quel treno andrà lontano
se la gente lo vorrà
quando le catene imposte
senza bombe spezzerà
quando leggi e regolamenti
si rivelano carta straccia
anche un cieco può guardare
la rivoluzione in faccia.
la (sporadica!) previdenza
c.
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Guarda lì c’è una città
tutta luci sfavillanti
di vetrine in quantità
sotto gli occhi dei passanti.
C’è la piazza e pochi fiori
c’è la strada e il marciapiedi
ci sono alberi e colori
… dietro l’angolo, che vedi?
Li c’è un posto abbandonato
senza sfarzi né attenzione
tutti han già dimenticato
tralasciando ogni passione.
Ed il gusto e la bellezza
sembra messi nel cassetto
solo un senso di amarezza
tutto intorno, in ogni aspetto.
La stazione adesso è vuota
non si arriva e non si parte
sembra un carro senza ruota
un pittore senza arte.
Pronti, allora, si pulisce
si recupera lo spazio
piante tonde, grasse e liscie
nell’aiuola, dal terrazzo.
Questo invito a te è diretto
riprendiamoci il binario
forse ancora non l’ho detto
Partecipare è necessario !