Solidariertà NOtav

notavTERRORISTA È CHI DEVASTA E MILITARIZZA I TERRITORI

APPELLO PER UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

Circa 600 imputati, più di un migliaio di indagati, decine di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora, foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro, un processo contro 53 no tav condotto in un’aula bunker, diversi compagni da mesi agli arresti domiciliari. In questi numeri si può leggere l’accanimento repressivo contro il movimento no tav. Nella crociata condotta dalla Procura di Torino si è aggiunto ad agosto un nuovo capitolo: no tav indagati per “attentato con finalità di terrorismo” – e sottoposti per questo a misure restrittive – per una delle tante passeggiate di lotta contro il cantiere di Chiomonte.

Dopo mesi di criminalizzazione mediatica, arriviamo al 9 dicembre, quando quattro notav (Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò) vengono arrestati su mandato della Procura di Torino perché accusati di aver partecipato ad un’azione contro il cantiere avvenuta nella notte fra il 13 e il 14 maggio. Un’azione che, come già accaduto nelle pratiche del nostro movimento, aveva daneggiato alcune attrezzature del cantiere. Per la Procura di Torino si tratta di “attentato con finalità di terrorismo”. Per noi si tratta di una giusta resistenza. L’accusa di “terrorismo” comporta delle pene molto pesanti. Ma nell’inchiesta della Procura torinese si va ben oltre: vengono utilizzati per la prima volta in Italia articoli che definiscono “terrorista” qualsiasi forma di resistenza a quanto deciso dai poteri economici e politici. Ogni imposizione dello Stato, secondo i Pm Rinaudo e Padalino, ammette tutt’al più la lamentela, ma non l’opposizione attiva. Insomma, in questo tentativo di attaccare frontalmente il movimento no tav si sperimentano dei modelli che potranno essere applicati in futuro ad ogni forma di dissenso reale. Ne va della libertà di tutti. Per questo lanciamo un appello per una mobilitazione nazionale sui vari territori per il 22 febbraio: – Contro l’accusa di terrorismo e la criminalizzazione di chi lotta – In solidarietà con tutti i no tav imputati e indagati – per la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò e degli altri no tav ancora ai domiciliari – Per rilanciare le lotte – Perché chi attacca alcuni/e di noi, attacca tutte e tutti – Per ribadire con forza che fermarci è impossibile

Per questi motivi il Movimento NO TAV INDICE E PROPONE PER IL 22 FEBBRAIO

UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE E DI LOTTA OGNUNO NEL PROPRIO TERRITORIO

a tutte quelle realtà che resistono e si battono contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro la devastazione del territorio, per il diritto alla casa, per un lavoro dignitoso, sicuro e adeguatamente retribuito. Una mobilitazione comune in solidarietà ai compagni di lotta incarcerati, ai compagni di lotta già condannati, a quella innumerevole schiera di resistenti che ancora deve affrontare il giudizio per aver difeso i beni comuni, una giornata di lotta alla quale seguirà nella metà di marzo un appuntamento a Roma per la difesa e la legittimità delle lotte sociali. In preparazione della giornata di lotta si invita ad effettuare assemblee sui territori per sensibilizzare la popolazione sia su questi temi sia sui progetti che si contrastano.

Appello del Coordinamento dei comitati del Movimento NO TAV.

Villar Focchiardo 29 gennaio 2014

www.notav.info

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donpasta

      CUCINARE È UN ATTO POLITICO!la parmigiana e la rivoluzione

Lo è la parmigiana di mia nonna, fatta solo in agosto, periodo delle melanzane di stagione. Può esserlo l’evitare di comprare creme fosforescenti spacciate per pappe per bambini”.
Inizia così il libro di donpasta “La Parmigiana e la Rivoluzione”.

Come John Belushi, donpasta è in missione per conto delle nonne.
Dj dalla buona forchetta e dalla festa assai facile, ha deciso di scrivere il suo Manifesto per una cucina militante dopo aver scoperto che l’Ilva, oltre ad aver ucciso gente, aveva av
velenato di diossina le cozze di Taranto, le migliori al mondo, che la massaia di fiducia non poteva più vendere le sue ricotte fatte bollire in casa tra pecore e bimbi che corrono e che nelle scuole non si potevano più portare i dolci fatti in casa per il compleanno dei figli.
Dopo il successo di critica e pubblico dei suoi due precedenti libri e dopo aver girato il mondo intero con il suo spettacolo omonimo, donpasta ritorna a scrivere di cibo.

Il suo è un omaggio alla cucina popolare, che è democratica, creativa, sana, ambientalista, festaiola, meticcia, tollerante, antitetica alla cucina dei cuochi VIP e di quella di plastica delle TV.
Il rock’n’roll e le cucine delle nonne, i Rolling Stones e la porchetta, le fritture e i vinili, sono i suoi ingredienti indispensabili per far festa, per proteggersi facendo comunità, per resistere al cattivo mangiare e alle aberrazioni del mondo del cibo.
Lo si è fatto da sempre. Sarebbe sufficiente leggere gran parte degli arrivi di Ulisse in terra stra
niera, per accorgersi che le braci di agnello, la lira, il cantastorie e il vino erano li per accoglierlo.
Per questo, donpasta è arrivato alla conclusione che a tavola, la forchetta, va sempre messa alla sinistra del piatto.

http://cucinamilitante.wordpress.com/

 food sound system don pasta

AIUTIAMO DONPASTA

 

Raccontatemi le ricette del vostro cuore,
delle vostre origini.

Spulciate quei ricettari scritti a mano dalle vostre nonne, recuperate i
foglietti che cadono e scivolano giù per terra, trascriveteli.

Ditemi delle vostre madri e dei loro viaggi definitivi verso paesi troppo
lontani, con quei quaderni scritti a penna e stretti in mano, più
importanti di qualsiasi gioiello.

Fatemi chiacchierare via skype con quelle donne che hanno salvato l’Italia
cucinando genialmente il quasi niente della guerra e di ciò che ci fu dopo.

Parlatemi voi adesso di come cucinate il poco di un frigo diventato
anch’esso precario.

Scrivetemi la ricetta che solo nella vostra famiglia si faceva a dovere, a
dispetto della versione della signora del pianerottolo di fronte, che non
era buona come quella di vostra nonna.

C’è un patrimonio di cucina popolare da ricostruire in quest’intrecciarsi
di mani, di età, e c’è urgenza di ritessere la tela di memorie abbandonate
per negligenza o al contrario custodite intimamente. Tutte da rimettere
assieme in un gigantesco pentolone.

Il solo rischio della perdita di questo linguaggio mette a rischio
l’identità stessa della gente, l’identità di un luogo, di una nazione.

Proteggiamoci. Soffriggete

donpasta e Casartusi.
http://artusiremix.wordpress.com/partecipa/
scrivi a: artusiremix2.0@gmail.com

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Ragnatela Resistente in MateRR

PROGRAMMA

 

Con la Candelora del 2 febbraio, l’inverno comincia a lasciare spazio alla primavera;

E’ arrivato il momento delle semine e, come sempre, ci incontriamo per scambiarci i semi e saperi legati all’agricoltura, all’ecologia, all’economia, che rappresentano l’humus che, in senso allargato, li nutre. Manteniamo l’attenzione ai nostri reali bisogni e, nel contempo, ai continui tentativi delle multinazionali di costruire un monopolio sui semi, sull’agricotura e sulla alimentazione; manteniamo alta l’intenzione di difendere e salvaguardare la biodiversità che è ricchezza per tutti.

Inoltre, dedichiamo questo incontro al matriarcato: per riflettere sui modelli, sui paradigmi culturali che sottendono alle azioni e scelte che viviamo nel quotidiano… alla ricerca di altre modalità, in armonia con la Natura.

Con il documentario e la presentazione del libro ‘Matriarché’ (curato da Francesca Colombini e Monica Di Bernardo – exorma edizioni), vogliamo aprire un dibattito intravedendo nei principi di cura e di accudimento, propri del materno, una via per riconciliarci agli altri ed alla natura; una via per trovare alternative all’attuale sistema dominante in crisi… degli esempi – come l’economia di sussistenza e l’economia del dono – che siamo rispettosi della vita e delle sue relazioni.

Scambio e Dono’ stessi, possono riferirsi a due modalità differenti di economia e di socialità, riflettere sulle quali è un punto di partenza per allargare lo sguardo, poi, a tutto il resto cui siamo connessi. 

EVENTO A RIFIUTI ZERO, porta la mappatella con bicchiere e stoviglie e contribuirai al buon funzionamento della giornata e non solo.

Info sul libro: MATRIARCHE’                                                                                                         C’è stato un momento nella storia dell’umanità in cui sono esistite società fondate sull’armonia con la natura, egualitarie e solidali?Secondo alcuni non solo ci sono state ma esistono tuttora, in alcuni luoghi del mondo, società pacifiche, fondate sull’equilibrio di genere e in accordo con la natura. Si tratta di organizzazioni matrilineari o matrifocali in cui la maternità è considerata il valore fondante. Matriarché è un progetto interdisciplinare volto proprio allo studio di queste società che, in passato, ma soprattutto nel presente creano un contesto sociale più armonico, dove la relazione uomo-donna e le relazioni in generale sono fondate sui princìpi della cura e della nonviolenza.                                              A cura di Francesca Colombini e Monica di Bernardo. Con un contributo originale di Vandana Shiva Rea (Exòrma Edizioni, collana Perimetrie).

IL VIDEO: Il documentario “Matriarché” nasce da una voglia di cambiamento, di trasformazione della società così come siamo abituate/i a viverla. I suoi squilibri, le disuguaglianze, la rottura del rapporto con la natura si evidenziano soprattutto in questi ultimi anni, attraverso crisi di vaste dimensioni: ambientale, finanziaria e delle relazioni.

E’ forse azzardato e utopico immaginare un mondo più in armonia con la Madre Terra, dove il principio materno sia al centro dell’organizzazione di una comunità e dove prendersi cura delle relazioni sia fondamentale? La ricerca parte dai recenti studi sulle società matriarcali passate e presenti; attraverso la raccolta di interviste a donne e uomini esperte/i dell’argomento che ci hanno ispirato nuove fonti di conoscenza e una nuova consapevolezza.

Il titolo Matriarché riprende le parole della filosofa tedesca Heide Göttner-Abendroth che definisce il termine “matriarcato” non come dominio, sopraffazione del femminile sul maschile, ma come “matri/arché” cioè “origine dalle madri” teorizzando una società fondata sulla collaborazione e l’equilibrio tra i generi, in cui le decisioni siano prese utilizzando il metodo del consenso e vivendo nel rispetto della natura e delle risorse che essa ci mette a disposizione.

Matriarché è stato sostenuto da un’iniziativa di crowdfunding: in soli due mesi ha riscontrato l’interesse e l’attenzione di un gran numero di sostenitori, attenti alle tematiche sottese al libro.

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