Domenica mattina, per il quarto anniversario dall’inizio del progetto stazione utopia , il collettivo utopia organizza una giornata dedicata alla musica e all’arte. Accompagnato dalle note del rap estemporaneo di J Carletto, Faze e Mimmo Taki dedicato a stazione utopia, nasce e cresce davanti allo spazio della stazione un grande muro di cartoni con una scritta che recita: “spazi da aprire, menti da liberare, muri da fare crollare!”.
Un muro che è una vergogna insopportabile, un ostacolo che non si può aggirare, una sfida al paese senza sogni, un atto ribelle e rivoluzionario, un desiderio di libertà…
Dopo poche ore, il muro è stato abbattuto!
Finalmente il paese senza sogni si è svegliato e ha voglia di libertà! Finalmente un muro che chiude ha aperto gli occhi e la mente! Finalmente qualcuno ha capito che l’azione è l’unico modo per parlare e farsi ascoltare! Finalmente si può cominciare a parlare dello stabile, della gestione partecipata, degli usi civici, della riappropriazione e dell’utilizzo di questo che prima era solo uno spazio abbandonato, immondezzaio al centro della città! Finalmente….
… E invece, NO! Ancora una volta, la mente chiusa e ignorante di qualcuno non ha visto oltre il proprio naso; le mani stolte e infami di qualcuno senza volto hanno tagliato un filo che serviva a tenere in piedi una richiesta di intervento e la promozione di un cambiamento. Ma…
…Ancora NO! Il viaggio verso la stazione, lo stabile, la partecipazione continua sempre in direzione ostinata e contraria!